I linfomi del cane a doppio fenotipo B e T: rari ma clinicamente rilevanti
I linfomi rappresentano una delle neoplasie più frequenti nei cani, ma alcune varianti si distinguono per caratteristiche insolite che pongono importanti sfide diagnostiche.
Un recente studio condotto dal settore di istopatologia del laboratorio diagnostico MyLav ha analizzato 33 casi rari di linfoma canino in cui le cellule tumorali esprimevano simultaneamente marcatori sia delle cellule T che delle cellule B — una condizione definita come “doppio fenotipo” (double-positive).
Un’anomalia rara ma clinicamente rilevante
Questi casi sono stati selezionati da oltre 4.000 diagnosi di linfoma ottenute dal nostro laboratorio in un periodo di cinque anni. Le sedi più frequentemente colpite erano la cute e giunzioni mucocutanee (oro-nasali) con una marcata tendenza all’epiteliotropismo (infiltrazione degli epiteli), osservata in quasi la metà dei casi. La maggior parte dei linfomi era costituita da cellule linfoidi di medie o grandi dimensioni, suggerendo un comportamento potenzialmente aggressivo.
Figura 1. Aspetti istologici standard (A) e positività ai marker CD20 (B), CD3 (C) e CD5 (D) di un linfoma canino doppiamente positivo.
Fenotipo ambiguo: i risultati molecolari
Dal punto di vista immunofenotipico, tutte le neoplasie esprimevano CD3 (marcatore T) e CD20 (marcatore B), e quasi tutte anche CD5. PAX5, un marcatore nucleare altamente specifico per le cellule B, era invece presente solo nel 36% dei casi.
Una scoperta di particolare interesse è stata la localizzazione aberrante del CD20 nel citoplasma delle cellule tumorali in quasi il 90% dei casi, un pattern raramente osservato in condizioni fisiologiche e associato ad alterazioni molecolari complesse. L’analisi clonale mediante PARR (PCR for Antigen Receptor Rearrangement) ha confermato una predominanza di riarrangiamenti clonali o pseudoclonali del recettore T (TCRγ) nel 70% dei casi, mentre le aberrazzioni del recettore delle immunoglobuline (CBmajor e CBminor) erano presenti solo nel 27% e sempre in forma pseudoclonale o policlonale.
Nessun caso ha mostrato un riarrangiamento clonale tipico delle cellule B, supportando l’ipotesi che la diagnosi finale in questi casi fosse di linfomi T con espressione aberrante di marcatori B.
Figura 2. Anche da un punto di vista citomorfologico, i linfomi doppiamente positivi per i marker T-cell e B-cell, hanno caratteristiche tipiche dei linfomi T, con dimensioni variabili, citoplasma chiaro talora allungato in coda citoplasmatica, nucleo tondeggiante o indentato con cromatina fine e nucleoli poco visibili.
Implicazioni terapeutiche: non solo diagnosi
E’ importante sottolineare come la diagnosi accurata di questi linfomi non sia solo un esercizio di stile. Le implicazioni cliniche sono sostanziali, soprattutto per la scelta della terapia:
- L’espressione di CD20 potrebbe, in teoria, rendere queste neoplasie suscettibili a trattamenti immunoterapici specifici per le cellule B, come anticorpi monoclonali anti-CD20 o vaccini autologhi (APAVAC).
- Tuttavia, la predominante localizzazione citoplasmatica del CD20 osservata in questi casi può limitare l’efficacia di tali trattamenti, che agiscono su antigeni espressi sulla membrana cellulare.
- L’origine T, confermata in molti casi dalla PARR, suggerisce una risposta più simile a quella dei linfomi T convenzionali, notoriamente più aggressivie meno responsivi alla chemioterapia classica rispetto ai linfomi B.
Putroppo erano assenti i dati di follow-up terapeutico ed è necessario affrontare studi clinici futuri per esplorare la risposta di questi linfomi a terapie combinate o a nuovi approcci molecolari mirati.
In conclusione, la diagnosi dei linfomi canini a doppio fenotipo richiede un approccio diagnostico integrato che combini immunoistochimica avanzata con test molecolari come la PARR. Solo un pannello esteso di marcatori T e B, affiancato dall’analisi clonale, può evitare diagnosi errate e guidare verso la strategia terapeutica più appropriata. Questo studio condotto dal team di MyLav conferma l’importanza cruciale di una diagnostica specialistica e multidisciplinare, essenziale per affrontare le sfide poste dalle neoplasie ematologiche complesse nei cani.
Tratto da:
Mezzalira G et al. Morphological, phenotypical and molecular characterization of canine lymphomas with dual T- and B-cell markers expression. Frontiers in Veterinary Medicine 2025. https://doi.org/10.3389/fvets.2025.1578425
Giorgia Mezzalira, Med. Vet., EBVS European Specialist in Veterinary Pathology (Dipl. ECVP); Patologo di MYLAV
Luca Aresu, Med. Vet., PhD, Università di Torino, Responsabile del servizio di Istopatologia di MYLAV
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