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Il test di soppressione con desametasone a basse dosi: quali pattern possiamo riconoscere nel cane

Il test di soppressione con desametasone a basse dosi (LDDST) viene comunemente usato nel cane per la diagnosi di sindrome di Cushing: quali sono i possibili pattern di risposta e quale significato clinico possono avere? Un recente studio ha cercato di rispondere a queste domande: ve ne facciamo un breve riassunto.

Uno studio appena pubblicato sul Veterinary Clinical Pathology  (Zuegswetter et al 2021) ha valutato i risultati del LDDST su 177 cani affetti da sindrome di Cushing o da altre condizioni patologiche. I risultati del LDDST  sono stati suddivisi in 5 differenti pattern di risposta.

Tra i cani con una sindrome di Cushing (115 totali), l'80% era affetto da una forma pituitaria, il 17% da una forma primariamente surrenalica, il 2% da entrambe le localizzazioni ed in 1 solo caso non era stato possibile individuare la sede. Numerose differenti patologie erano invece incluse nel gruppo di cani non affetti da Cushing (totale 62 casi): dermatopatie ricorrenti/croniche, epatopatie, diabete mellito, neoplasie di varia natura, epilessia, ecc. Questi gruppi sono stati quindi utilizzati per il calcolo dei valori di accuratezza diagnostica del LDDST.

Nel complesso gli autori hanno identificato i seguenti pattern di risposta al test:

1) Soppressione completa: questa è una normale risposta fisiologica alla somministrazione di desametasone ad alte dosi e si traduce in una completa soppressione della secrezione di cortisolo, che risulterà inferiore alla soglia di 1 ug/dL, per almeno 8h dopo l'iniezione endovenosa del farmaco. Nel gruppo di cani con sindrome di Cushing dello studio in esame, l'8,7% mostrava una soppressione completa (quindi un test Falso Negativo), mentre nel gruppo con altre patologie, solo il 10,7% non mostrava una soppressione completa (Falsi Positivi).

Figura 1. Pattern di SOPPRESSIONE COMPLETA:

 

2) Nessuna soppressione: in questo caso la concentrazione di cortisolo a 4 ed 8 ore dalla somministrazione di desametasone, è superiore alla soglia critica di 1 ug/dL, ed è anche superiore al 50% del valore della cortisolemia basale. Nel gruppo dei cani con sindrome di Cushing, questa risposta era presente nel 52,2% dei casi, mentre nessun cane nel gruppo con altre patologie mostrava tale pattern.

Figura 2. Pattern di NESSUNA SOPPRESSIONE:

 

 

3) Soppressione parziale: in questo caso, la concentrazione del cortisolo a 4 ed 8 ore, resta superiore al valore soglia di 1 ug/dL, ma a T4 e/o T8 si rileva una riduzione della cortisolemia che scende al disotto del 50% del valore basale. Il 26,1% dei cani con sindrome di Cushing mostrava questo pattern, mentre solo il 3,2% dei cani con altre patologie rispondeva in una simile maniera.

Figura 3. Pattern di SOPPRESSIONE PARZIALE:

 

 

4) Soppressione con fuga a 8h: in questo pattern, la cortisolemia scende sotto il valore soglia di 1 ug/dL, per poi risalire a 8 ore dall'iniezione di desametasone. Questo è il tipico pattern descritto per le forme pituitarie, mentre le forme surrenaliche di Cushing non dovrebbero manifestare tale risposta. Si ricorda tuttavia che una certa percentuale di cani con un Cushing pituitario non ha questa classica risposta. Il 10,4% dei cani con sindrome di Cushing nello studio in esame aveva questo pattern, mentre si rilevava nel 3,2% dei casi con altre patologie. 

Figura 4. Pattern di SOPPRESSIONE CON FUGA AD 8 ORE:

 

5) Pattern di soppressione inversa: questa è una risposta inusuale e si caratterizza da una mancata soppressione <1 ug/dL a 4 ore dalla somministrazione di desametasone, ma con una riduzione a 8 ore al di sotto della stessa soglia critica di 1 ug/dL. Nello studio in esame questo pattern era presente nel 2,6% dei cani con sindrome di Cushing e in ben 12,9% dei cani con altre patologie.

Figura 5. Pattern di SOPPRESSIONE INVERSA:

 

 

Nel complesso, il LDDST in questo studio ha mostrato valori di sensibilità e specificità per la diagnosi di sindrome di Cushing molto alti (intorno al 90%). I pattern ai punti 2,3 e 4 sono caratterizzati allo stesso modo da elevati valori predittivi positivi (tra 85-100%) per tale sindrome, mentre il pattern di soppressione inversa non è particolarmente indicativo di questa patologia endocrina in quanto si osserva più comunemente in altre malattie di varia natura.

 

Walter Bertazzolo, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Direttore Scientifico di MYLAV.

 

 

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  • Grazie Walter per aver pubblicato un estratto di questo interessante studio dei colleghi dell'Università di Vienna. Sono pienamente concorde con i risultati dello studio, che rispecchiano quella che è anche la mia esperienza in merito a questo test nella diagnosi della Sindrome di Cushing.

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