MYLAV VETBLOG

Il Blog di Aggiornamento Scientifico di MyLav

PATOLOGIA

Come e quando dosare il rame nel fegato

Alcune epatopatie canine sono caratterizzate da un accumulo patologico di rame negli epatociti: ci sono quindi degli step diagnostici fondamentali da eseguire per poterle diagnosticare correttamente. Ecco quali sono e come poterlo fare.

Il rame è un oligo-elemento essenziale (co-fattore per molti enzimi) ed il fegato svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della sua omeostasi. Un suo accumulo patologico si può verificare per un difetto metabolico primario, oppure secondariamente ad una alterata funzionalità epatica, con conseguente colestasi e alterata escrezione biliare, oppure per un eccesso dietetico.

Il rame in eccesso a livello cellulare induce uno stress ossidativo, conseguente degenerazione, morte cellulare ed infiammazione. Ne consegue quindi una epatite cronica. L’epatite cronica primaria è una condizione patologica centrata sugli spazi portali ed è caratterizzata da una flogosi linfo-plasmacellulare o variabilmente neutrofilica e macrofagica, con occasionale infiltrazione del parenchima periportale (epatite da interfaccia), associata a necrosi/apoptosi epatocitaria, proliferazione duttulare e fibrosi (Figura 1). Numerose razze sono predisposte a tossicosi da rame tra le quali si annoverano: Bedlington Terrier, Doberman Pinschers, Labrador, Dalmata, Cocker Spaniel Inglese ed Americano, Springer Spaniel Inglese, West Highland White Terrier, Scottish Terrier, Cairn Terrier, Alano, Samoiedo, Yorkshire Terrier e Jack Russell Terrier.

 

Figura 1. - Epatite cronica da interfaccia con marcata flogosi linfoplasmacellulare e neutrofilica, necrosi/apoptosi epatocellulare, fibrosi a ponte e proliferazione duttale (Ematossilina ed eosina).

 

Secondo le linee guida ACVIM, la concentrazione di rame deve necessariamente essere valutata in tutti i casi di epatite cronica primaria. Fanno eccezione i casi di epatite cronica reattiva non specifica, in cui la causa dell’infiammazione non è una condizione epatica primaria, ma è conseguente a stimolazioni infiammatorie sistemiche (citochine dalla circolazione splancnica), in cui il fegato viene coinvolto secondariamente. L’epatite reattiva non specifica è caratterizzata istologicamente da infiammazione lieve o moderata, ma sono assenti la necrosi/apoptosi epatocellulare, fibrosi e rimodellamento architetturale.

Dato che potrebbe essere molto importante individuare una tendenza all’accumulo di rame negli epatociti, come possiamo confermarlo? Abbiamo due possibilità, entrambe necessarie e coadiuvanti.

Il primo step avviene mediante la colorazione istochimica Rodanina, eseguibile su campioni di tessuto epatico fissati in formalina. La Rodanina, per affinità tintoriale, permette di stimare grossolanamente la quantità di rame all’interno degli epatociti (Figura 2); ci fornisce inoltre informazioni sulla sua distribuzione “spaziale”, ovvero la sua localizzazione nel lobulo epatico. Nei disordini genetici primari (come nel caso del Bedlington Terrier che ha una deficienza genetica della proteina COMMD1), la localizzazione è primariamente centro-lobulare, con estensione nelle altre porzioni del lobulo man mano che la malattia progredisce. Per contro, un pattern peri-portale è associato ad un accumulo secondario, da colestasi o accumulo dietetico.

 

Figura 2. - Colorazione istochimica Rodanina: accumulo patologico di rame score 4. Presenti ampi gruppi di epatociti peri-portali positivi con colorazione granulare citoplasmatica rosso-arancio intenso. 

 

Lo “scoring” dell’accumulo di rame avviene mediante un sistema di valutazione visiva che lo classifica in maniera “semi-quantitativa”, assegnando un punteggio che va da 0 a 5, in base alla sua estensione e distribuzione nel lobulo. Un punteggio superiore a 2 viene considerato patologico.

Il secondo step nella diagnosi: il dosaggio quantitativo del rame nel tessuto epatico.

La colorazione istochimica, sebbene garantisca un primo screening iniziale e fornisca informazioni sulla patogenesi della malattia (primaria o secondaria), deve essere accompagnata da un dosaggio quantitativo dell’elemento, mediante spettrofotometria ad assorbimento atomico, che è possibile richiedere nel 2021 nel nostro laboratorio.

I campioni da mandare per questo tipo di esame devo essere biopsie fresche e sono necessari circa 20-40 mg di fegato, equivalenti ad 1 biopsia di 2 cm con 14 G o metà di un campione laparoscopico da 5 mm. Facendo più prelievi bioptici sarà possibile richiedere sia la valutazione istologica e istochimica (pezzi da fissare in formalina), che il dosaggio del rame (il frammento bioptico dovrà essere mantenuto refrigerato/congelato fino all’invio al laboratorio).

La quantificazione del rame è il metodo più accurato ed è considerato il "gold standard" secondo l’ACVIM.

Nel cane, si considerino le seguenti linee guida (adattate da Cullen & Stalker 2016; Strickland et al 2018; Webster et al 2019); si tenga conto tuttavia che esiste una notevole variabilità di razza e che negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento delle concentrazioni di rame epatico, probabilmente a causa di cambiamenti ambientali e/o dietetici.

a) i cani sani hanno concentrazioni di rame epatico <400 μg/g di sostanza secca

b) valori di rame tra 600-1000 μg/g di sostanza secca sono considerati a rischio per lo sviluppo di epatite cronica

c)  valori di rame >1000 μg/g di sostanza secca sono considerati fortemente predisponenti lo sviluppo di epatite cronica

d)  valori di rame >1500-2000 μg/g di sostanza secca sono invariabilmente associati allo sviluppo di epatite cronica

Bibliografia:

  • Cullen and Stalker. Liver and Biliary System. In: Jubb, Kennedy, and Palmer’s Pathology of Domestic Animals, 6th Edit., Vol. 2, MG Maxie, Ed., Elsevier, St. Louis, 2016.
  • Hoffmann G. Copper-associated liver diseases. Vet Clin North Am Small AnimPract. 2009 May;39(3):489-511.
  • Webster et al. ACVIM consensus statement on the diagnosis and treatment of chronic hepatitis in dogs. J Vet Intern Med. 2019 May;33(3):1173-1200.
  • Strickland JM et al: J Vet Intern Med. 2018;32:1943–1950

 

Luisa Vera Muscatello, Med. Vet., EBVS European Specialist in Veterinary Pathology (Dipl. ECVP), Università di Bologna e team dei patologi di MYLAV.

Walter Bertazzolo, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Direttore Scientifico di MYLAV.

Lascia i tuoi commenti

Posta commento come visitatore

0
I tuoi commenti sono soggetti alla moderazione dell'amministratore.
  • Nessun commento trovato

MYLAV s.r.l.u.

Sede Legale: Via Vecchia Montesardo, 21 73031 - Alessano (LE)
Indirizzo del laboratorio: Via G. Sirtori, 9 20017 Comune Rho Fraz. Passirana
02 9311172
p.IVA/CF: IT04197610753
Privacy Policy

Raggruppamento Articoli

Image

Seguici

Image
Image
Image
Image
Image
© 2019 MylavBlog. All Rights Reserved.Design & Development by Nealogic

Cerca